Pronti, partenza, via. Gli Europei stanno per cominciare, ma l’Italia – che arriva da campione in carica – è già pronta. Il 15 giugno si va in scena contro l’Albania e non c’è spazio per ulteriori esitazioni. Il tecnico di Certaldo è stato chiaro sin da subito, niente eccessi. Una serie di regole ferree caratterizzeranno la spedizione tedesca.
Questo, a ben vedere il passato dell’allenatore, è un tratto che ha sempre contraddistinto Spalletti. Fare per programmare il futuro, senza alcun tipo di distrazione. L’abnegazione è un principio che ha imparato nella sua attività di campagna in Toscana, dove per far funzionare le cose bisogna programmare tutto al millimetro senza sbagliare.
Spalletti sergente di ferro
L’allenatore toscano ha portato questo mantra anche sul campo da gioco: a Napoli ha funzionato, anche in Russia dove ha vinto meritatamente. A Roma questa rivoluzione gentile gli è riuscita parzialmente. Sebbene prima della Conference League di Mourinho, i trofei in bacheca – nel recente passato romanista – portano tutti la sua firma.
Una volontà che vuole riproporre anche in azzurro. Quindi, se a Totti vietava le carte da gioco, polemica che è valsa una faida interna non da poco, ai ragazzi italiani (che sono tutto tranne che una band) vieta altre cose. In primis le cuffie: esiste, infatti, il divieto assoluto di isolarsi durante gli allenamenti e non solo con la musica nelle orecchie.
Le regole da rispettare
“Non voglio – ha detto l’ex Napoli – che le persone si isolino in un proprio mondo. Poi dosare gli scherzi: la leggerezza deve essere un denominatore comune, ma senza esagerare. Soprattutto nelle camere d’albergo. Vietate le PlayStation personali. Stesso discorso che è emerso nel corso del Mondiale in Korea, quando Totti e compagni erano intenti a giocare prima delle partite.
Stavolta non ci sarà questo rischio. I cellulari sono parzialmente sequestrati: si possono usare soltanto prima di pranzo e dopo cena. Stop. Un tempo limitato per evitare di fossilizzarsi troppo sulle cose che accadono fuori, inclusi i social che possono influenzare la mentalità dei calciatori con le notizie di mercato.
Pochi eccessi, tanta concentrazione
Niente alcolici, dieta bilanciata da Chef e nutrizionisti. Ultima, ma non per importanza, la questione orari: ci si muove tutti insieme, da squadra. Chi tarda verrà punito rischiando, addirittura, di non giocare le partite. Insomma una vera e propria spedizione sportiva con i tratti quasi militareschi: nessuno sta andando in guerra, paragone azzardato anche solo per rispetto a quello che sta accadendo in diverse popolazioni nel mondo, ma in collegio sì. Infatti questi diktat sembrano riportare alla mente le colonie di un tempo, quando a regnare era il rigore e il rispetto.
L’importante che servano a raggiungere l’obiettivo: arrivare fino in fondo a una competizione che deve vedere l’azzurro brillare, possibilmente all’ultimo atto cercando di fare il bis. Altrimenti anche prima, cercando di avere ugualmente una certa mentalità. Se non fosse ancora chiaro: in Germania, per gli azzurri, è vietato sbagliare. “La loro carriera continuerà, ma non con me” – ha detto Spalletti – quindi chiunque abbia un altro tipo di velleità non è ammesso nel “cerchio della fiducia” di Certaldo. Il ‘Fight Club’ azzurro è aperto.