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Euro 2004, 20 anni fa lo sputo di Totti a Poulsen: “ Non avrei chiesto scusa per quel gesto”

In quegli anni tutti volevano rovinare la reputazione al Pupone ma fu proprio Oriana Fallaci a prendere le sue difese: “Avrei fatto peggio…”

14 giugno 2004, un’altra estate, altri tempi. Quelli in cui per fare la differenza bastava un look più estroverso: i calciatori non erano ancora così esposti a livello social e per far parlare di loro bastava uno scoop con la velina di turno. Totti, all’epoca, era già un idolo. A Roma, ma anche nel resto d’Italia e alle veline preferiva le letterine.

Erano i primi tempi della relazione con Ilary Blasi, non ancora arrivata al “6 Unica” sotto la Sud, ma quanto basta per andare a trovare Gerry Scotti negli studi di Passaparola prima di partire per gli Europei. In quella spedizione azzurra il Capitano giallorosso c’era, ma è rimasto poco perchè poi subentrò una maxi squalifica.

20 anni dallo sputo di Totti

Colpa di uno sputo dato a Poulsen, ma andiamo con ordine: il numero 10 giallorosso arriva in Portogallo ed è uno tra i più attesi. Gli anni con la Roma, immediatamente dopo lo Scudetto e le prime apparizioni importanti, come quella contro il Real Madrid che lo vide segnare al Bernabeu, gli hanno garantito un seguito senza precedenti: tutti i riflettori sono su di lui. Al punto che si porta dietro il parrucchiere per avere un look irriverente.

Oriana Fallaci difende Totti dopo lo sputo a Poulsen (RomaForever.it)

Le treccine, che vent’anni dopo sono tornate di moda, accompagnate da una rasatura di contorno in un’acconciatura molto esotica. Dettagli, assieme agli scarpini Total90 rossi e bianchi, che esplosero di lì a poco, che quasi nessuno ricorderà perchè Totti inizia a giocare contro i danesi ed è continuamente bersagliato. Poulsen non lo molla un attimo: gomitate, calci, schiaffi a palla lontana. Un “trattamento di favore” da parte del danese per far saltare i nervi al numero dieci giallorosso e della Nazionale: operazione riuscita.

Oriana Fallaci dalla parte del numero dieci

Totti, nel corso della partita, non resiste. Dopo averlo avvisato due, tre volte, a palla lontana gli restituisce uno sputo in pieno viso. Mentre correva, un istante, credendo di non essere visto dalle telecamere. Non c’era, in effetti, la tecnologia che abbiamo oggi, ma certe cose non potevano ugualmente sfuggire alla prova tv.

L’ex centravanti giallorosso a Euro 2004 (RomaForever.it)

Morale: le immagini di Totti che sputa al danese fanno il giro del mondo. I primi telefoni che possono andare su Internet, non c’era ancora la Fibra, ma bastavano i primi esempi di Wi-Fi, condividono la performance. Totti è bollato. La squalifica rischia di intaccare per sempre la sua reputazione.

Il dibattito diventa politico

In quel frangente Oriana Fallaci, che morì due anni più tardi a Firenze per via di un cancro al seno, scrisse un commento molto discusso su La Gazzetta dello Sport: “Caro Totti, capisco le necessità professionali, ma io non avrei chiesto scusa a nessuno. Erano tre ore che quel danese la prendeva a gomitate, pedate e stincate. Pur non essendo una tifosa di calcio, guardavo e ho visto tutto. Con sdegno. Unico dissenso: io avrei tirato un cazzotto nei denti e una ginocchiata non dico dove. Stia bene, dunque, non si rimproveri e abbia le più vive congratulazioni di Oriana Fallaci”.

Come eravamo: oggi #14giugno compie 20 anni il famigerato sputazzo di Totti a Poulsen durante Italia-Danimarca a Euro 2004. Di conseguenza, compie 20 anni una delle cose più surreali mai pubblicate dalla Gazzetta dello Sport: le congratulazioni di Oriana Fallaci a Totti. pic.twitter.com/sROwvPBBMc

— Giuseppe Pastore (@gippu1) June 14, 2024

Il carteggio, nello specifico, è stato portato nuovamente alla luce da Giuseppe Pastore (giornalista de Il Foglio) su Twitter. Una presa di posizione netta che fece molto discutere, soprattutto perchè veniva da una firma importante come quella della giornalista e scrittrice. Ulteriore conferma di quanto Francesco Totti sia presente nella storia contemporanea non solo rispetto al calcio, ma la sua figura ha preso il sopravvento anche nel dibattito politico e intellettuale di questi anni.

Andrea Desideri
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Andrea Desideri