Silvio Berlusconi moriva un anno fa, lasciando alle sue spalle una florida carriera tra calcio e politica, ma ancor più una rivoluzione che dura ancora oggi nel calcio. Ha portato il Milan a trionfi che sembravano impossibili. Da Sacchi ad Ancelotti in un unico filo rossonero che ha unito appassionati ed estimatori in tutta Italia.
In questa avventura ci è entrata anche la Roma: erano i tempi di Sensi in giallorosso, degli acquisti importanti e della prima Roma in Champions League. Stagione 2003-2004, Capello nella Capitale, prima del “tradimento” con la Juve che avverrà la stagione successiva. Totti in pole su qualsiasi cosa: era il giocatore più apprezzato a Roma, maggiormente stimato in Italia e corteggiato anche all’estero. Florentino Perez telefonava un giorno sì e l’altro anche per cercare di strappare il Capitano per eccellenza ai giallorossi.
Totti al Milan
Cifre milionarie che hanno spinto il numero dieci – in scadenza con il club – a mettersi seduto e valutare ogni ipotesi: un colloquio durato settimane. Totti, suo fratello e suo padre. C’era anche qualche amico, subentrato nel corso del dibattito. Galacticos oppure no. Dilemma durato ben 5 giorni prima di alzare la cornetta e ringraziare sentitamente la Casada Blanca: “No, grazie, resto a Roma”. Francesco Totti, in quel momento, stava rifiutando il contratto più alto che gli abbiano mai offerto in termini economici.
Dopo quel no secco, che voleva dire amore infinito per i giallorossi, seguì un caffè con Adriano Galliani: “Berlusconi vuole incontrarti”. Successivamente, il tempo di organizzare, le parti si incontrarono nella Capitale. Berlusconi era Premier, ma anche Presidente del Milan. L’avvicendamento con Totti fu di duplice natura: in primis per complimentarsi di come stava portando avanti i colori della Roma e dell’Italia. Questo era il Presidente del Consiglio a parlare.
Il colloquio con Berlusconi
Subito dopo Berlusconi ha provato a vestire i panni del Presidente del Milan intavolando una proposta informale al numero dieci giallorosso. Totti sarebbe potuto diventare il perno del Milan: un Diavolo che poi avrebbe visto arrivare personalità del calibro di Ronaldinho e Kakà, ma all’epoca contava soltanto riuscire a convincere il ragazzo di Porta Metronia. Ci fu un muro. Non se ne fece nulla.
Questo sancì ulteriormente il legame fra Totti e la Roma, ma intensificò anche il rapporto fra Totti e Berlusconi. Infatti poi è anche grazie a questo che ha conosciuto Ilary Blasi. La donna che ha poi sposato e lasciato. Tornando a Berlusconi, l’ex Premier lo andò anche a trovare in ospedale dopo l’intervento alla gamba: Totti ha rischiato di perdere il Mondiale del 2006 a causa del contrasto con Vanigli dell’Empoli.
L’arrivo in ospedale nel 2006
Una ripresa lampo ha favorito la presenza dell’allora centravanti giallorosso. L‘Italia vinse anche grazie a lui e Berlusconi conservò un’amicizia del tutto particolare fatta di rispetto, stima e un pizzico di dispiacere. Averlo al Milan, per l’allora Presidente rossonero, avrebbe rappresentato un colpaccio senza precedenti. Impresa solo sfiorata. Quanto basta per entrare – a gambe unite – nella storia del calciomercato.