Alberto De Rossi, padre di Daniele, nella divisa d'ordinanza della Roma - asroma.com (romaforever.it)
Il settore giovanile della Roma negli anni avvenire ricoprirà sempre maggior importanza di quella goduta in passato, anche perché il club ha già detto di voler consegnare a Daniele De Rossi una squadra giovane e di prospettiva costruita su logiche totalmente opposte a quelle finora perseguite. Un cambio radicale che vuole riportare al centro degli investimenti il vivaio giallorosso, negli ultimi anni così prolifico in termini di talento e risultati. La crescita della cantera e il patrimonio prodotto devono quindi essere valorizzati e non come successo ultimamente, con giocatori delle giovanili esplosi altrove come per esempio Calafiori…
Proprio per questa ragione è stato scelto di perseguire logiche diametralmente opposte a quelle seguite dalla presidenza americana in una prima fase. Non più grandi nomi, ma giovani di prospettiva in grado di rivelarsi ottimi investimenti in chiave mercato nel futuro. Poi ci sarà tempo per raddrizzare il tiro. Ma col progetto triennale sottoscritto da Ghisolfi e De Rossi si può dire per il momento conclusa l’epoca degli special one, e degli ingaggi da 40 milioni di euro. Proprio per questa ragione il vivaio dovrà essere affidato ad una persona di provate qualità. Soprattutto in grado di sapere le esigenze del club e valorizzarle al meglio. Quale nome, a tal riguardo, se non quello di Alberto De Rossi?
Anche perché in questa branca del club c’è bisogno di un riassetto dopo l’addio di Gianluca Gombar, il dirigente responsabile. E date le considerazioni sopra menzionate, serve al più presto un candidato. Un nome da affiancare al direttore sportivo Simone Ricchio, 31enne, appena sbarcato dal Nizza e uomo di fiducia dello stesso Ghisolfi. In sostanza, si necessita di un responsabile delle giovanili e in queste ultime ore il candidato forte sembrerebbe proprio il padre di Daniele, Alberto De Rossi. Ancora niente di definito o ufficiale, sia chiaro, ma De Rossi è un profilo in linea con ciò che va cercando la società.
Anche perché dopo quasi un trentennio nel settore giovanile capitolino, chi meglio di De Rossi conosce vita, morte e miracoli del Fulvio Bernardini? De Rossi senior lavora nel settore giovanile della Roma praticamente dal 1993, tre decadi or sono, chiamato all’epoca da Bruno Conti. In tutti questi anni ha contribuito alla crescita della cantera, lanciando tantissimi giovani nel grande calcio – quasi una cinquantina – come per esempio Cerci, Okaka, lo stesso Pellegrini e da ultimo, nel 2020, Calafiori. Da quando è nella seconda squadra (2003,) ha vinto 3 scudetti nel 2005, 2011 e 2017. Per Il Messaggero è l’indiziato numero uno alla carica di responsabile.