Paulo Dybala alle prese con nuove formule di investimento. I calciatori, questo a prescindere dalla squadra di appartenenza, sono professionisti spinti a guardare sempre oltre le proprie possibilità. In campo e fuori. Vale a dire che le prestazioni sul rettangolo di gioco servono, ma poi ci vuole anche qualcos’altro per far aumentare l’appeal e consentire di farsi vedere.
Tutto è una vetrina e, circa la moltitudine di possibilità che il mercato del pallone offre, bisogna saper scegliere bene. Ponderare i progetti che vedono il professionista impegnato senza gli scarpini indosso. In altre parole: un bravo calciatore riesce, con l’aiuto e la collaborazione di consulenti esperti, anche a gestire la propria immagine.
Uno come Dybala – oltre a essere il testimonial perfetto per profumi e vestiti – sa essere un rappresentante ideale per tutto quel che è palestra. Chi meglio di lui può rappresentare l’importanza della condizione atletica, senza dimenticare la componente psicofisica? Ha sofferto e gioito, ma sempre rispetto a suggestioni figlie di una situazione emotiva in pieno controllo.
Mens sana in corpore sano. Sembra una frase fatta, ma non lo è. Soprattutto se giudichiamo come Dybala è uscito dagli infortuni che, suo malgrado, lo hanno visto protagonista. In questo momento di pausa la Joya sceglie di investire in qualcosa di davvero particolare. Vengono definiti AMS, che sta per Athletic Management System e sono software volti alla gestione delle performance atletiche. Allenamenti performanti grazie a programmi stilati dalle macchine.
Questo il significato della campagna in soldoni, ma dietro l’intento di Feel Good Plus c’è molto di più: Dybala lo ha capito e ha scelto di investire su questi nuovi software d’avanguardia. Alcuni li ha anche provati. Se hanno funzionato o meno, si vedrà a settembre, quando la condizione atletica imporrà determinati standard. Nel frattempo la Joya ci ha messo la faccia e le intenzioni, il resto lo dirà il campo. Se l’ex Juve riuscirà a contenere gli infortuni, le risposte di AMS saranno più che soddisfacenti e – quindi – anche quelle della Roma.