Volevano rivoluzionare la Roma e, in parte, ci sono riusciti: c’è ancora molto da fare, ma da quando i Friedkin sono al timone dei giallorossi sono migliorati i conti, le prestazioni europee stanno diventando quasi un’abitudine e l’opportunità di avere uno stadio di proprietà è più concreta. Queste sono cose che al tifoso interessano relativamente: le dinamiche aziendali poco toccano i supporter che vorrebbero vincere sempre e vedere giocatori da copertina vestire la maglia giallorossa.
Grazie a Dan e Ryan Friedkin è successo anche questo: Dybala e Lukaku lo dimostrano. Pezzi pregiati del genere a Roma era da tempo che non si vedevano con questa frequenza. Sempre in base alle evoluzioni delle recenti campagne acquisti. Il mercato per la Roma sta diventando un’opportunità, ma il vero valore aggiunto i Friedkin l’hanno dato tendendo una mano ai tifosi. I biglietti, talvolta, hanno toccato prezzi proibitivi.
Friedkin, rivoluzione sociale e societaria
Tuttavia è bastata una protesta per cercare di far rientrare gli attriti: i conti – quelli veri – si faranno a campagna abbonamenti ultimata. Ma l’amore del popolo romanista non è mai stato in discussione. L’inclusione sociale, invece, sì: prima dei Friedkin andare allo stadio non era così semplice. Soprattutto per le persone con disabilità.
I proprietari dell’Associazione Sportiva Roma hanno cambiato questa concezione, guardando all’America. Dove la disabilità non è vista come un tabù, ma al pari di un’opportunità di crescita. I texani hanno promosso il call center dedicato per prenotare i biglietti: sembra una cosa scontata, ma non lo è. Riuscire a fare tutto, incluso l’acquisto di un tagliando (che poi diventano due), con una telefonata rappresenta una vera e propria rivoluzione.
Un Olimpico alla portata di tutti
Il numero verde dedicato consente a chi ha diverse patologie di riuscire comunque a essere autonomo, con l’ausilio di personale volto a garantire l’accesso allo stadio prima, dopo e – se serve – anche durante la partita. La disabilità è talmente variegata ed eterogenea che non si ferma soltanto ai tifosi in carrozzina, per loro c’era già la tribuna accessibile, che poi è la Tevere.
Mancava, tuttavia, quel tipo di immediatezza (e disponibilità) che c’è oggi. Per permettere a disabili e anziani di vivere lo stadio in totale serenità, a partire dall’arrivo all’impianto. Eliminando qualunque criticità già dall’acquisto dei tagliandi. Poi c’è un’altra novità, che coinvolge anche gli utenti con una disabilità motoria: la possibilità di andare allo stadio accompagnati.
“Superiamo gli ostacoli”
La Roma ha stanziato dei pulmini per le persone con disabilità che, in caso di necessità, li accompagnano e riportano a casa dopo la partita. L’iniziativa si chiama “Superiamo gli ostacoli” e serve, appunto, a superare gli ostacoli e garantire l’opportunità di arrivare allo stadio persino a chi sembrerebbe non averla. I Friedkin hanno fatto dell’inclusione sociale una priorità, perchè il tifo non si insegna: si coltiva. Anche così.