Commemorazione Antonio De Falchi: un figlio di Roma da ricordare dalle nuove generazioni. L’iniziativa

A tre decadi di distanza dalla tragedia De Falchi la commemorazione nell’assemblea consiliare del municipio 6 delle Torri

Giulio Benatti -
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parco roma
Il parco dedicato ad Antonio De Falchi da riqualificare – romaforever.it

 

Sono passati 35 anni esatti da quel 4 giugno 1989, ma il ricordo di Antonio De Falchi continua ad essere vivo nei cuori dei tifosi della Roma, a maggior ragione nel giorno della sua commemorazione. Proprio per questo fatto martedì scorso, precisamente il 4 giugno, l’assemblea consiliare del municipio 6 delle Torri ha voluto dedicare la seduta al tifoso romanista venuto a mancare a causa della violenza dei tifosi del Milan. A De Falchi, dunque, dedicato un minuto di raccoglimento più la promessa di riqualificare il parco in omaggio alla sua memoria. Una lodevole iniziativa che non poteva che strappare il benestare della famiglia stessa.

Nella circostanza, l’assemblea ha votato all’unanimità l’atto sottoscritto da Flavio Mancini e da tutti i consiglieri senza distinzione di fazione politica o sportiva alcuna. Un provvedimento che si prepone di riqualificare e mettere in sicurezza il parco Antonio De Falchi, riposizionare la targa commemorativa in ricordo della storia personale dell’allora 19enne, al fine di mantenerne vivo il ricordo. E a tal proposito il consiglio si impegna anche ad organizzare una cerimonia per lo scoprimento della targa commemorativa insieme alla famiglia. Tutto per non dimenticare un tragico evento che a distanza di così tanti anni continua ad essere presente nel cuore dei tifosi.

Lo striscione in memoria di Antonio De Falchi da parte di alcuni ultrà della Roma

La seduta dedicata a De Falchi vuole mandare un segnale forte sull’importanza dell’amicizia, dell’aggregazione e dello sport, tutti sentimenti in grado di mescolarsi allo stesso tempo alla passione per una squadra di calcio. L’iniziativa pertanto promuove i valori dello sport, condanna tutte le forme di violenza, coinvolge i bambini delle scuole del quartiere, le associazioni sportive e tutti coloro che ogni anno si impegnano nel tener vivo il ricordo di Antonio con tornei, striscioni, murales, coreografie e manifestazioni di vario genere. Come dice la nota del municipio, “Antonio De Falchi è un figlio della città di Roma che deve essere ricordato specialmente dalle nuove generazioni”.

Una commemorazione che cominciò quel lontano giugno del 1989, quattro ore prima del calcio d’inizio di Milan-Roma, quando un gruppo deviato del tifo milanista aggredì e uccise il giovane De Falchi nei pressi di un cancello dello stadio Giuseppe Meazza. Un agguato avvenuto dopo la banale richiesta di una sigaretta, un tranello, il cui unico scopo era di verificare la provenienza di De Falchi. L’accento romano la confermò. Quindi l’aggressione, in dieci contro uno, a pugni e calci. Meno di mezzo minuto, poi l’intervento dei celerini. Antonio si alzò in piedi, stordito ma non ferito, qualche parola coi poliziotti prima dell’infarto fatale, per lo spavento, come confermerà l’autopsia in seguito.