I primi giorni di giugno sono quelli dedicati all’ufficialità di nuovi allenatori e dirigenti. In Serie A la Roma è rimasta una delle poche a confermare il tecnico che ha terminato la stagione: in casa Juventus si attende la firma di Thiago Motta, Antonio Conte è stato ufficializzato dal Napoli, Palladino è stato presentato dalla Fiorentina mentre mancano solamente pochissimi dettagli per i passaggi di Vincenzo Italiano al Bologna e Paulo Fonseca al Milan.
Ma oltre agli allenatori i cambiamenti avvengono anche all’interno dell’organigramma societario con le nomine di nuovi ruoli. Tra i tanti addetti ai lavori pronti a cominciare una nuova avventura ci sarebbe anche Gianluca Petrachi. L’ex direttore sportivo della Roma della stagione 2019-2020, infatti, sembra essere il nome scelto dal presidente della Salernitana Iervolino per affidare la costruzione della squadra per una pronta risalita in Serie A.
Petrachi pronto a diventare il direttore sportivo della Salernitana
Petrachi ha terminato in tribunale il legame con la Roma dopo il licenziamento per giusta causa avvenuto alla fine della stagione 2019-2020 a causa di una serie di condotte inappropriate tenute durante il lockdown. Dopo che in primo grado i giallorossi erano stati condannati a pagare 5 milioni di risarcimento più 100mila euro di danni d’immagine e spese processuali, l’esito è stato ribaltato in appello e Petrarchi è stato costretto a restituire cinque milioni di euro al club.
Quella è stata la sua ultima esperienza in un club nonostante diversi accostamenti nelle ultime stagioni. Ora, però, il direttore sportivo è pronto a ripartire dalla società campana che ha come unico grande obiettivo quello di tornare immediatamente in Serie A dopo il disastroso rendimento di quest’anno che non ha mai reso competitiva la squadra, giunta all’ultimo posto in classifica.
Il contatto è avvenuto negli scorsi giorni e le prossime 48 ore dovrebbero essere decisive: per il club granata Petrachi è la prima scelta e spera in un esito positivo della trattativa. La decisione, quindi, è tutta nelle mani del dirigente che, oltre a un discorso legato al suo contratto, starebbe valutando anche il progetto della proprietà e il suo raggio di manovra. Petrachi, come risaputo, è ambizioso e sicuramente non accetterebbe un ruolo da comprimario.