Arriva la prima sentenza della nuova stagione: i Friedkin stanno con De Rossi. Questo si sapeva, sul piano contrattuale, già prima della partita di ritorno con il Milan in Europa League. Quando è arrivata (meritatamente) la riconferma per il tecnico di Ostia. Un lavoro condiviso che dovrebbe andare avanti per lungo tempo: almeno tre anni, con l’opzione per il quarto.
Tornando al presente, invece, i Friedkin sposano anche il metodo De Rossi: tutto quello che ha chiesto gli è stato dato. Dai primi acquisti a gennaio scorso, Baldanzi e Angelino con l’apporto di Kristensen, alle certezze attuali. La permanenza del terzino ex Lipsia, la mancata cessione di Ndicka – considerato inamovibile – e la possibilità di comprare (con un po’ di sforzo) almeno un top player.
Il “regalo” più giusto potrebbe essere Federico Chiesa, ma in tal senso c’è da lavorare. Segnali importanti per la Roma e per il tecnico anche sul piano organizzativo: DDR ha chiesto volutamente di evitare tournée in giro per l’Europa e in Asia. La preparazione estiva si svolgerà in un luogo da definire, possibilmente montuoso, e Trigoria.
Amichevoli da organizzare con squadre di livello per determinare i confronti prima dell’inizio della nuova stagione. Test, lavoro ed esperimenti tattici. Questo il mantra fondamentale, in alternanza con lavoro fisico per maturare e migliorare la condizione che in questi anni è stato un po’ il tarlo della Roma. I risultati dovranno migliorare sotto tanti aspetti.
Il primo – già acquisito – è quello dell’ascolto: i Friedkin stanno assecondando De Rossi in tutto e per tutto. Lo stesso sta facendo Ghisolfi. Il tecnico ha chiesto di annullare le tournée e la società – in blocco – non ha fatto una piega. Nonostante evitare le passerelle internazionali, soprattutto durante l’estate, significa incassare meno soldi.
Tuttavia, i conti della Roma tornano ed è possibile – una volta tanto – concentrarsi sul lavoro mettendo in secondo piano l’immagine e il ritorno economico. Testa bassa e pedalare, dunque, l’appuntamento è per luglio 2024. I primi giorni saranno dedicati ai test di rito, poi si partirà per la montagna e ci saranno i primi riferimenti importanti.
Sempre sotto l’egida di Daniele De Rossi. La fiducia dei Friedkin è totale. Questo implica più responsabilità: De Rossi si è esposto facendosi carico di un progetto ambizioso. Il feedback lo darà il campo. La proprietà poi tirerà le somme e, in questo, i texani hanno dimostrato di essere netti. Veri e propri “sergenti di ferro”: poche parole, decisioni certe. Fonseca via dopo un periodo di valutazione, stesso dicasi per Mourinho. Ora è la volta di De Rossi: il fatto che piaccia alla tifoseria non vuol dire nulla in termini di futuro. Quel che conta saranno i risultati.