Gianluca Petrachi, ex ds della Roma nel 2019-2020 (RomaForever.it)
L’ex direttore sportivo della Roma Gianluca Petrachi ha concesso un’intervista nelle scorse ore a TV Play. In quest’occasione ha toccato diversi temi riguardanti la sua esperienza a Roma nella stagione 2019-2020. Dopo un decennio passato nella dirigenza del Torino, Petrachi venne ingaggiato dalla Roma per fare mercato e per gestire tutte le questioni che da questo momento in poi spetteranno al neo ds transalpino Florent Ghisolfi.
La sua esperienza nella Capitale, però, durò appena un anno e al termine della stagione venne allontanato e successivamente licenziato per giusta causa in seguito ad alcuni attriti interni con la società. Al suo posto, poi, venne chiamato Morgan De Sanctis.
Petrachi decise di puntare sull’allenatore portoghese Paulo Fonseca. L’allenatore restò sulla panchina giallorossa per due stagioni, ottenendo risultati discreti e nulla più. Nella prossima stagione Fonseca tornerà in Italia. Infatti, il Milan ha deciso di puntare fortemente su di lui e nei prossimi giorni il tecnico portoghese dovrebbe firmare un contratto di 2 o 3 anni.
Petrachi scelse Fonseca per il suo gioco offensivo e per il fatto di voler puntare largamente sui giovani. L’ex ds della Roma, però, ha toccato tanti altri temi nel corso della sua intervista. Ha parlato, inoltre, di un possibile rimpianto della Roma. Ci riferiamo a Riccardo Calafiori. Ecco che cosa ha dichiarato sul suo conto.
Petrachi non si capacita di come la Roma si possa essere lasciata sfuggire un talento come Riccardo Calafiori, autore di una stagione mostruosa a Bologna e ricercato dalla Juventus e da parecchi altri club nel corso della prossima finestra di calciomercato.
Calafiori è stato ceduto dalla Roma al Basilea nel 2022 per appena 1,5 milioni di euro. Il Bologna, poi, lo ha riportato in Italia 12 mesi fa. Queste le parole di Petrachi su Calafiori a TV Play: “Calafiori l’ho portato io in prima squadra. Quando sono arrivato era reduce da un infortunio di due anni prima che l’aveva penalizzato. Ma si vedeva che era un talento assoluto, aveva queste capacità di andare di destro e sinistro e poi soprattutto aveva motore“.
E ancora: “Per me Calafiori non è una scoperta. Credo che quest’esplosione sia dovuta soprattutto a Thiago Motta, che gli ha permesso di giocare a calcio come a lui piace fare. E, poi, è un uomo serio e a modo“.