Tra i tanti giocatori della Roma in prestito ad altre squadre c’è anche Ebrima Darboe. Il centrocampista gambiano, nella stagione appena conclusa, ha militato nei primi sei mesi nel LASK, in Austria, dove però non è riuscito a trovare molto spazio. Nella finestra di mercato invernale Darboe è passato alla Sampdoria di Andrea Pirlo, in Serie B: 14 presenze e due reti per il giocatore di proprietà della Roma, che ha dato il suo contributo alla risalita blucerchiata dalla bassa classifica alla zona playoff.
Il cammino della Samp nei playoff si è interrotto subito con la sconfitta a Palermo, ma di certo sono state poste le basi per la prossima stagione: un anno in cui i blucerchiati vogliono tornare a essere protagonisti e lottare per la promozione in Serie A. Darboe, in un’intervista rilasciata a Gianlucadimarzio.com, ha spiegato che pur ammirando tantissimo Daniele De Rossi preferirebbe poter proseguire la sua avventura alla Sampdoria.
Il gambiano ricorda che quando era ancora in Primavera gli capitava spesso di allenarsi con la prima squadra. Pertanto ha avuto modo di conoscere a fondo DDR e di ammirarlo sia come giocatore che come uomo. “Era un vero leader, un vero capitano“, ha detto Darboe, che ricorda come l’attuale tecnico della Roma fosse sempre pronto a dare una mano ai ragazzi più giovani, dando loro i consigli giusti e integrandoli nel gruppo.
Tuttavia, parlando del futuro, il 22enne di Bakoteh ha chiaramente espresso il desiderio di rimanere alla Sampdoria. Il nazionale del Gambia ha un contratto con la Roma fino al 30 giugno 2026, ma non nasconde che gli piacerebbe tornare in blucerchiato. Ma il centrocampista è consapevole che sarà De Rossi a decidere se tenerlo in gruppo: “Non vedo l’ora di iniziare il ritiro e vedere cosa succederà“.
Di sicuro ora Darboe sta bene fisicamente dopo aver passato diversi problemi. Nell’estate 2022 il giocatore ha riportato una lesione al legamento crociato del ginocchio destro che lo ha tenuto a lungo lontano dai campi. Un momento davvero molto duro: Darboe è riuscito a superarlo grazie all’aiuto dei suoi compagni e della famiglia, che non gli hanno mai fatto mancare vicinanza e affetto. Ora è un giocatore pienamente recuperato che ha tutte le carte in regola per diventare protagonista.