L’ha fatto anche a Roma e nessuno si è scandalizzato. Mourinho si conferma esperto di comunicazione anche all’arrivo in Turchia: l’avventura con il Fenerbahce comincia sotto i migliori auspici, fra retorica e una progettualità spiccata. Sogno e realtà si alternano nelle parole dello Special One che non è arrivato accolto da un manipolo di persone urlanti agli angoli delle strade, com’è accaduto nella Capitale, ma in Turchia vuole ugualmente dimostrare di esserci ancora.
Mourinho non è un allenatore del passato: i suoi sistemi funzionano. Questo vuole far capire il tecnico di Setubal, con le parole, ma prima ancora con i fatti. Allora comincia dalle basi, basta guardare il suo recente passato per farsi un’idea di quello che è il decalogo Mourinhiano: un vero e proprio manuale dialettico fatto di empatia e intelletto in grado di valorizzare le corde più diverse dell’animo umano.
Quindi inizia con la consapevolezza: “La mia pelle sarà la vostra pelle, i miei sogni saranno i vostri sogni”. Una vera e propria ammissione di appartenenza: quanto basta per ingraziarsi la piazza. Poi passa al mercato: le indiscrezioni hanno confermato un interesse forte e reiterato per Lukaku e Dybala. Suoi ex a Roma.
Arriva, in men che non si dica, la smentita ufficiale: “Della Roma non mi interessa nessuno”. Poche parole a spazzare via ogni dubbio. Oppure ad alimentare qualche perplessità. Non è la prima volta, infatti, che l’allenatore ex Chelsea afferma qualcosa per poi far accadere il contrario. Il tecnico ha sempre fatto della pre-tattica un suo punto di forza. Dire tutto il contrario di tutto per alimentare media e televisioni.
L’attenzione è la sua benzina, il calciomercato un terreno perfetto per permettere di forgiare la sua nuova immagine. Una sorta di redivivo che torna alla carica con la volontà di sparigliare le carte, quando il resto del mondo (calcistico) lo dà per spacciato. Il dietrofront su due grandi ex, per cui, potrebbe essere preso con le pinze: il beneficio del dubbio con Mourinho c’è sempre.
Allora De Rossi avrebbe già dato mandato alla società giallorossa di stringere su Dybala. Tenerlo a tutti i costi. Lukaku non è più affare dei Friedkin, ma la Joya è un pilastro di questa Roma a trazione DDR. Così deve continuare ad essere, perchè al di là delle parole ci sono i fatti e devono andare nella stessa direzione dei propositi. Aspetto molto chiaro ai Friedkin, a Ghisolfi e a De Rossi.
Quello che succede in Turchia non è affar loro, ma tutto quello che avviene nella Capitale non deve avere ombre. Specialmente se in gioco c’è la sostenibilità di un diretto concorrente perchè Mourinho e la Roma non hanno affatto chiuso: potrebbero ritrovarsi in Europa League e De Rossi vuole fare il possibile per evitare di “regalargli” una pedina importante.