Falcao su Di Bartolomei: “Ricordo sempre doloroso, era l’imperatore del centrocampo”

L’ex grande centrocampista brasiliano della Roma negli anni Ottanta ha ricordato Ago con queste parole

Andrea Giove -
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Falcao intervista
Falcao (RomaForever.it)

Paulo Roberto Falcao è considerato uno dei centrocampisti più forti della storia del calcio. Il brasiliano ha disputato cinque stagioni d’oro con la maglia della Roma, conquistando anche lo scudetto del 1983 e due Coppe Italia nel 1981 e nel 1984. Con i giallorossi è sceso in campo per 152 volte mettendo a segno anche 27 reti.

In campo era un vero e proprio professore e svolgeva al meglio tutti i ruoli del centrocampo. A Roma ha fatto innamorare intere generazioni per la sua eleganza e per la sua leadership sul rettangolo di gioco. Ha preso parte anche agli storici Mondiali di Spagna 82 vinti dall’Italia. Proprio contro di noi realizzò una delle due reti brasiliane nel successo azzurro per 3-2 firmato dalla tripletta di Paolo Rossi.

Capitano di quella Roma con Falcao in campo era l’indimenticato Agostino Di Bartolomei. Il giocatore proprio nei giorni scorsi è stato ricordato sui social e in campo – nell’amichevole australiana fra la Roma e il Milan – a 30 anni dalla sua scomparsa.

Anche Paulo Roberto Falcao ha voluto ricordare al meglio lo storico compagno alla Roma in quel periodo magico per tutti i tifosi romanisti. Lo ha fatto rilasciando una intervista per ‘Il Messaggero’.

Il dolce ricordo di Falcao su Ago

Di Bartolomei con la maglia della Roma
Di Bartolomei ricordato da Falcao (RomaForever.it)

Paulo Roberto Falcao non ha mai dimenticato Agostino Di Bartolomei e nel suo libro – intitolato ‘Storie di Calcio’ – ne ha anche parlato come di un vero e proprio imperatore del centrocampo. Ma le sue doti erano straordinarie non solo in campo, ma anche al di fuori di esso.

Queste le parole rilasciate da Falcao su Ago sulle colonne de ‘Il Messaggero’: “Per me è un ricordo sempre doloroso. Il nostro legame era molto forte. Con quel fare apparentemente scontroso, i capelli pettinati in avanti, somigliava a Caligola e nello spogliatoio in tanti iniziammo a chiamarlo l’imperatore del centrocampo. Centrocampista tecnico, lancio lungo, intelligente in campo e fuori. Era un ragazzo molto serio, strappargli un sorriso non era facile ma sapeva anche scherzare. E, poi, aveva una generosità fuori dal comune“.