Dybala va accontentato. Questo è quello che emerge da questi ultimi giorni australiani della Roma: dopo l’amichevole a Perth, contro i rossoneri, la squadra tornerà a casa e i giallorossi andranno in vacanza. Compreso il centravanti argentino che voleva la Copa America, invece avrà il matrimonio guardando la competizione da casa.
Scaloni non l’ha convocato: si fida poco della condizione fisica. Anche la Roma ha espresso dei dubbi in merito. In particolare modo quando si torna a parlare di adeguamento contrattuale: Dybala ha ancora un altro anno da fare nella Capitale. Appesa al suo futuro c’è la clausola rescissoria da 12 milioni, ma Ghisolfi sta lavorando per trovare un nuovo accordo.
Perchè tenere la Joya nonostante tutto? La risposta è nei numeri: gioca meno partite a causa dei comprensibili acciacchi di un 31enne bersagliato costantemente, ma quando è in campo la differenza si sente. Le partite che ha risolto sono determinati e fondamentali sul piano del gioco e del calendario: si veda la sfida con il Milan in Europa League, per citare una fra le più recenti. Il vero fattore che spariglia le carte, tuttavia, è quello economico.
La faccia di Dybala funziona: è l’uomo marketing della squadra. Da quando c’è lui in giallorosso, le magliette hanno subìto un’impennata importante nelle vendite. Più del 30% superiori alle aspettative. Significa che la Roma ha una maggiorazione attestata nei guadagni. Inoltre, quando si giocano le tournée estere, il numero 21 ha il potere di riempire gli stadi.
A Perth sono accorsi in massa soltanto per avere un selfie con lui: i tifosi non aspettano altro. Dybala è la Roma del futuro. Quella che si nutre dei tifosi romani e romanisti, ma ambisce a mete internazionali per incrementare il proprio brand e arricchire il proprio blasone. Terminologia aziendale che, con l’amore di un popolo, ha poco a che vedere ma fa la differenza in sede di budget.
In altre parole, se bisogna fare qualche richiesta in più, avere Dybala o non averlo fa la differenza. Ecco perchè gli acciacchi passano in secondo piano. L’ha detto anche lui: “Voglio vincere con la Roma”, ma dati alla mano – e guardando solo il portafogli – la Roma con lui ha già vinto.