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Roma, la CEO Lina Souloukou spiega cos’è il club nella mente dei Friendkin. Le parole

La greca Souloukou, Ceo Roma, spiega la svolta che il club ha rappresentato nei numerosi affari dei Friedkin…

 

L’unico punto fermo della Roma dei Friedkin nell’ultimo anno è stato quello rappresentato dalla Ceo Lina Souloukou. La manager greca ha retto praticamente da sola la società e al di là dei tanti problemi – e non solo prettamente tecnici – ha sempre tirato dritto per la sua strada continuando a lavorare per la proprietà texana, e per la Roma. A tal proposito, interessanti alcune sue affermazioni riguardanti i detentori delle quote di maggioranza del club. “Quando è nato Friedkin Group, il calcio non ne costituiva il core business. Il gruppo operava principalmente nell’automotive, nell’hospitality, nell’entertainment. Meno nello sport”.

In poche parole, la manager ha chiarito quello che in tanti nella Capitale già si immaginavano: lo sport è sempre stato secondario nell’avventura imprenditoriale della holding americana, e pertanto l’acquisizione della Roma ha rappresentato un vero e proprio punto di svolta. Tutto difatti cambia con l’acquisizione del sodalizio nel 2020. Da quel momento il focus del business si concentrerà maggiormente sul calcio. “La Roma resterà sempre il gioiello della corona, trattandosi di un club storico – continua la greca – caratterizzato da una tifoseria appassionata e da un legame indissolubile tra città e club. Grazie agli investimenti e all’impegno a lungo termine della famiglia Friedkin, la Roma punta a occupare una posizione sempre più rilevante nell’elite del calcio europeo e italiano”.

La Ceo ricorda che i Friedkin sono proprietari anche del Cannes, squadra militante nel campionato francese. Ma esclude per il momento una partnership coi transalpini, si vuole mantenere separate le gestioni. Secondo Souloukou, i Friedkin non gestiscono la Roma come il classico modello di franchise americano, ma rimangono rispettosi della tradizione sportiva e della storia romanista. A tal proposito: “Quando esplose il caso Super Lega, la Roma è stata l’unico club, con proprietà americana, ad opporsi con fermezza a quel progetto nel rispetto dei valori dello sport europeo: meritocrazia e campionati aperti con promozioni e retrocessioni”.

Infine, la dirigente tratta della sezione femminile della Roma, a maggior ragione dopo i successi degli ultimi anni. L’auspicio è che possa continuare su questa strada anche in campo continentale. “Il mercato europeo esercita una forte attrazione per diversi motivi – conclude Souloukou – e in questo senso il calcio femminile è molto importante. In Italia c’è grande voglia di calcio femminile. È un movimento in forte espansione, con un bacino di utenza enorme e pertanto enormi opportunità. Anche nei mercati emergenti, come quello americano, in cui il calcio sta cambiando molto. Credo che il fenomeno sia di portata globale”.

Giulio Benatti
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Giulio Benatti