Se a Nizza era abituato a seguire Farioli ovunque, appena arrivato a Roma Ghisolfi dovrà accontentarsi di condividere le giornate con Lina Souloukou. Non c’è tempo per i convenevoli: De Rossi gli ha dato il benvenuto, poi è partito per l’Australia con la squadra. Qualche giorno di contatti telefonici, poi tutti in vacanza. Tranne Ghisolfi. Lui, idealmente, scende in campo adesso.
Quando gli altri sono altrove. Comincia, infatti, il ‘campionato’ dei DS: il calciomercato. Anche questa, per dirla alla Mino Raiola, è una competizione e bisogna farsi trovare pronti. Cosa sta facendo Ghisolfi in queste prime giornate capitoline: in primis l’analisi costi-benefici. Uno studio approfondito della rosa con numeri, contratti, stipendi. Il cosiddetto monte ingaggi.
La Roma, attualmente, ha il terzo della Serie A: numero che va abbassato per aumentare il valore dei singoli. Come anticipato da De Rossi in una delle ultime conferenze stampa, non per forza servono i nomi. Tradotto: la squadra che verrà deve essere forte, ma anche bilanciata. Non è possibile vivere – sostentarsi – con mezzi che non è fattibile avere. La Roma deve vivere, possibilmente vincere, senza essere al di sopra delle proprie possibilità economiche. Non si parla di campo.
Lì osare è un obbligo, mentre il portafogli deve essere usato con oculatezza e parsimonia. Gli incassi, quest’anno, non sono mancati. Ci sono, tuttavia, una serie di scadenze (non ultima quella con la UEFA per il FairPlayFinanziario) che vanno rispettate. Quei 10 milioni di disavanzo utili per mettere a posto i conti vanno tirati fuori entro e non oltre la fine del mese. Si parla di giugno.
Quindi, il neo DS – dopo l’analisi – è chiamato alla parte più difficile: i tagli. Chi va e chi resta: De Rossi in tal senso non ha fatto nomi (in pubblico), ma i maggiori indiziati sono chiari a tutti. Poi c’è chi avrà più o meno mercato, ma questa è un’altra storia. Ghisolfi dovrà essere bravo a districarsi fra le pedine che ha a disposizione e quelle che vorrebbe avere: si parte con Dybala e Svilar, i loro rinnovi e adeguamenti hanno la priorità.
Successivamente si vedranno i prestiti: chi rientra alla base e chi, invece, dovrà essere piazzato per cessioni e scambi. Insomma, Ghisolfi non avrà un attimo di respiro: far quadrare il bilancio e costruire il futuro. I “mattoni” della nuova Roma passano da Trigoria, ma il neo DS avrà sempre e comunque il trolley a portata di mano. I giallorossi del (prossimo) futuro sono in giro per l’Europa. Tutte le strade portano a Roma, ma Ghisolfi dovrà intraprendere quella più giusta.