Ghisolfi sta valutando gli acquisti da mettere in cantiere per i giallorossi. Il reparto più attenzionato, al momento, è quello del centrocampo: si cercano mediani o esterni, che possano giocare anche in attacco. All’occorrenza si guarda ovunque ci possa essere l’affare, ma alcuni nomi al vaglio pesano più di altri: in primis quello di Folorunsho.
Il centrocampista classe ’98 attualmente ha 26 anni e ha dimostrato di sapersi districare bene in mezzo al campo. Attualmente è in forza al Verona, ma potrebbe essere messo fra gli obiettivi giallorossi. Il punto è che la piazza al solo pensiero comincia a storcere il naso: il giovane si è sempre mostrato vicino ai colori della Lazio. Non sarebbe il primo biancoceleste in giallorosso. Si vedano i casi di Romagnoli, Kolarov e Fuser, per citarne alcuni.
Stavolta, però, è una questione diversa: il ragazzo sembra essere proprio attaccato ai biancocelesti. Ha fatto tutto il percorso con la Primavera della Lazio e, in alcuni casi, si è anche schierato a favore della squadra in questioni controverse. Per ricordarlo bisogna andare indietro di qualche Derby e tornare alla disputa fra Rudiger e Lulic.
Attualmente entrambi hanno preso strade diverse, ma all’epoca dei fatti il calciatore biancoceleste ha insultato in maniera fortemente razzista il difensore giallorosso. Una brutta pagina di sport che ha portato con sè polemiche e proteste. La compagine laziale venne accusata di razzismo, con particolare riferimento alla tifoseria.
Proprio in questo caso un giovane Folorunsho decise di schierarsi pubblicamente con alcune frasi sul suo profilo Instagram: “La Lazio non è mai stata razzista. Io sono un ragazzo di colore – scriveva il centrocampista sui social – nessuno mi ha mai attaccato o messo in disparte. Quando vado in Curva Nord mi abbraccio con gente sconosciuta che mi vuole bene, perchè conta soltanto che la nostra Lazio abbia segnato”. Parole che hanno fatto storcere il naso alla piazza giallorossa nell’allora Derby della diplomazia e fanno pensare oggi. I giallorossi – sempre in relazione ai supporter – non vedono di buon occhio un acquisto del genere.
Il ragazzo, naturalmente, spera di ottenere la chiamata da Ghisolfi. In questo modo si riavvicinerebbe a casa, visto che a Roma ha vissuto buona parte della sua giovinezza. Il punto è capire quale sponda del Tevere sceglierà di accarezzare e, soprattutto, con quali ripercussioni.