“Io per la Roma ci sono sempre, ritornare con la mente a quegli anni per me è sempre bellissimo” l’inizio del racconto di Giuseppe Tamborini, centrocampista della Roma a cavallo degli anni ’60 per un triennio circa (1963-1967), periodo nel quale coi giallorossi vinse anche la Coppa Italia dell’edizione 1963-1964, al primo colpo. In quell’epoca, Tamborini partecipò alla prima spedizione romanista in Australia, nel 1966, per una tournée di fine campionato che toccò vari punti del continente australe. Compresa Perth, dove Daniele De Rossi e compagnia torneranno venerdì per affrontare il Milan, 58 anni dopo quella prima, indimenticabile, volta.
In quel tour, fu proprio Tamborini l’autore della rete nel pareggio contro la rappresentativa australiana (1-1), e del gol nella vittoria per 3-0 contro la selezione della South Australia. Un’esperienza unica, sia per Tamborini che per altri compagni di quella Roma. Certamente inconsueta nell’Italia del boom economico, in un paese che credeva ancora ai sogni e dove tutto era possibile. Melbourne, Sidney, Perth, queste le città toccate in quella prima spedizione per mostrare ai local un po’ di calcio italico, e far entrare così soldi nelle casse del club. Un’occasione, come ricorda lo stesso Tamborini, per esportare il prodotto all’estero e farlo conoscere in quei paesi dove ancora non ne era divenuto lo sport nazionale.
L’allenatore della Roma di quella spedizione fu Guido Masetti, che sostituì solo per quella parentesi Oronzo Pugliese alle prese con un intervento chirurgico. Capitano di quella squadra Giacomo Losi, una leggenda, quindici anni con la maglia giallorossa sulle spalle quasi come Francesco Totti. La Roma aveva concluso il campionato all’8° posto, tra il Milan (7°) e il Brescia (9°). La Lazio tredicesima, a pari punti con l’Atalanta. Era un calcio romantico, ancora lontano dal business odierno ma ugualmente indirizzato verso quella direzione, come difatti la tournée stava lì a testimoniare.
“Porto ancora un bel ricordo di quella lunga permanenza in Australia. Si facevano spesso viaggi dopo il campionato – racconta Tamborini sul sito della Roma – per far guadagnare le società. Girammo città come Melbourne, Sidney, Perth ed altre. Chi c’era mai stato?! Dovevamo far conoscere il calcio che là era parecchio indietro rispetto a quello europeo. Vincemmo praticamente tutte le partite ma fu un viaggio lunghissimo, di 50 giorni. La prima gara la giocammo a fine maggio, l’ultima – l’ottava – a inizio luglio. Quando tornammo a Roma era già l’inizio della stagione successiva, c’era la preparazione da fare. Ci lasciarono due giorni di riposo…”.