L’incastro necessario a far sì che la Roma potesse qualificarsi in Champions League anche con il sesto posto era davvero complicato, anche se dopo il successo contro il Genoa che aveva blindato la posizione rendendo impossibile il sorpasso laziale e (soprattutto) il trionfo dell’Atalanta in Europa League tanti tifosi giallorossi avevano cominciato davvero a crederci.
Più di qualcuno sperava che la Dea fosse ormai sazia dopo la strepitosa sbornia europea e lasciasse per strada punti negli ultimi due match casalinghi contro Torino e Fiorentina (quest’ultimo il recupero della gara non disputata lo scorso 17 marzo a causa del malore di Joe Barone, poi venuto a mancare). Il requisito che mancava per qualificare la Roma alla massima competizione europea era infatti che l’Atalanta non andasse oltre il quinto posto in campionato.
La sconfitta del Bologna a Marassi contro il Genoa (0-2) e il netto successo dei bergamaschi contro il Torino (3-0) hanno mandato le speranze in frantumi. La truppa di Gasperini ha infatti sorpassato i felsinei di Thiago Motta ed è ora quarta: con un’altra vittoria nel recupero contro i viola scavalcherebbe anche la Juventus, concludendo il torneo al terzo posto.
La mancata qualificazione alla Champions League costringe la Roma a rivedere i propri piani anche in chiave mercato. L’eventuale ingresso in Champions avrebbe portato nelle casse giallorosse una bella vagonata di denaro: solo per la qualificazione sarebbero arrivati subito circa 19 milioni di euro, ma la differenza complessiva tra la nuova Champions (la più ricca di sempre) e l’Europa League è di circa 50 milioni di euro in termini di ricavi.
Ecco perché l’aver mancato l’obiettivo fa mordere le mani ai Friedkin, che speravano in questo traguardo per ottenere gli introiti necessari per costruire una rosa di grande livello. La Roma non accede alla Champions League ormai da molti anni: l’ultima partecipazione è stata quella del 2018-2019, quando la squadra – all’epoca allenata da Eusebio Di Francesco – venne eliminata agli ottavi di finale dal Porto.
Gli sforzi dei Friedkin sono stati tantissimi in questi anni: la proprietà giallorossa, da quando ha rivelato il club da James Pallotta (ovvero dal 2020), ha immesso circa un miliardo di euro tra i vari investimenti. Eppure questo grandissimo impegno economico non è mai bastato per centrare le prime quattro posizioni (quest’anno sarebbe bastata la quinta). Le ripercussioni sul mercato saranno inevitabili: Florent Ghisolfi dovrà cercare di regalare a DDR un organico competitivo nonostante le risorse saranno inferiori alle aspettative.