Mancano davvero poche ore all’ultimo impegno di stagione della Roma e dell’ex Tommaso Baldanzi, attesi entrambi questa sera alla Carlo Castellani – Computer Gross Arena di Empoli per onorare la 38ª giornata di campionato. Non una giornata qualunque per il giovane attaccante giallorosso, con alte probabilità chiamato in campo dal primo minuto per affrontare il proprio recente passato. Se poi partirà dall’inizio o a gara in corso poco importa. Il fatto stesso di trovarsi di fronte gli azzurri, in una partita così delicata, non sarà di certo una faccenda facile per lui. Lui che è nato a Poggibonsi, grosso modo, una quarantina di chilometri di distanza dal capoluogo empolese.
Il 21enne attaccante di Daniele De Rossi da quelle parti c’è cresciuto. Un legame profondo lo lega alla società azzurra che lo ha accolto quando ancora era un bambino nelle sue rinomate giovanili nel 2011 per poi offrirgli il primo contratto da professionista. Fiore all’occhiello della cantera, negli anni di permanenza ad Empoli Baldanzi si è laureato campione primavera 2020 dopo aver debuttato in precedenza con la prima squadra ancora 17enne, nel match di Coppa Italia contro il Benevento, giocato il 28 ottobre sempre di quell’anno. Insomma, per Tommy non sarà una serata facile se dovesse addirittura assistere alla retrocessione dei suoi ex compagni.
Comunque, che il ragazzo avesse della stoffa nell’ambiente l’avevano capito un po’ tutti. Le chiamate con le varie nazionali stanno lì a testimoniarlo. L’anno scorso ha fatto segnare 4 gol a suo nome sul bilancio di fine stagione, mentre quest’anno era partito meglio ma – complici gli infortuni – in maglia azzurra ha totalizzato appena 14 partite mettendo solo 2 reti a referto. Quanto basta però per valergli la chiamata di Tiago Pinto, in caccia di futuri talenti per la Roma. Così eccolo sbarcare a Trigoria proprio nelle ultime ore utili del calciomercato di riparazione di gennaio. La gestione De Rossi, però, finora gli ha concesso soprattutto degli spezzoni ma mai una vera e propria maglia da titolare.
Nell’idea originaria di Pinto c’era quella di avere un vice Dybala che potesse di tanto in tanto far rifiatare il fantasista argentino. I due ruoli sono praticamente gli stessi e addirittura il modulo derossiano (4-3-2-1) avrebbe dovuto esaltare le sue qualità da trequartista vecchio stampo. Nonostante queste credenziali, tuttavia, il giocatore è risultato al di sotto del rendimento sperato. Il fisico non lo aiuta di certo visti i 170 centimetri d’altezza, ma la tecnica individuale aspetta appena di esplodere definitivamente una volta trovate le condizioni ideali. Questa sera, paradossalmente, contro l’Empoli, potrebbe essere la volta giusta…