Roma, rivoluzione totale. Sia nello staff che nel parco giocatori. In estate i giallorossi cambieranno faccia: diversi i volti che andranno via, altrettanti quelli che arriveranno. Un vero e proprio restyling e non è detto che si vada al risparmio. Gli otto nomi che saluteranno Trigoria sono già, più o meno, chiari.
Ora serve capire come procedere. Concentrarsi sui possibili nomi nuovi che si vedranno al Fulvio Bernardini, secondo De Rossi, serve a poco. Di nome nuovo, a Trigoria, ce n’è già uno: Ghisolfi, il quale ha capito che in giallorosso non si scherza. Dovrà mettersi al lavoro ancor più di quanto già facesse a Nizza.
Pane per i suoi denti e per quelli degli osservatori giallorossi: il tecnico vuole giocatori motivati, che abbiano fame, per citare una delle sue frasi più recenti, non necessariamente accompagnati da un nome noto. Basta giocatori da copertina, dunque, l’aereo privato dei Friedkin – che nelle stagioni scorse ha accompagnato pedine altisonanti, da Dybala a Lukaku – potrebbe portare qualche affare diverso. In ottica di vendite, ma soprattutto sul piano del campo.
Calciatori che, magari, fanno vendere meno magliette – visto che il brand della Roma già va bene – ma garantiscano una resa a lungo termine. Non a caso De Rossi, da quando si è seduto sulla panchina della Roma, ha fatto due, tre visite al Tre Fontane. Vedere la Roma Primavera giocare gli ha dato l’idea di ciò che può permettersi e soprattutto di quel che può prendere.
Il progetto di base è dotarsi di giocatori pronti – quelli la Roma li ha già – e mescolarli con pedine da formare. I “diamanti grezzi”, magari ancora poco noti, in grado di fare la differenza se chiamati in causa: da Pisilli a Joao Costa, passando per Missori. Un lavoro del genere richiede tempo e pazienza. Non a caso DDR chiama in causa spesso l’Atalanta dei miracoli: la corazzata di Gasperini, oggi, è tra le più forti d’Europa.
Dietro, però, c’è stato un lavoro di anni. Rosa smantellata e ricostruita tre, quattro volte. La Roma non vedrà uno smantellamento costante. De Rossi, però, vuole fare un lavoro a lungo termine. Tre anni di fronte a sè, con l’opzione per il quarto. Tanta strada da fare e altrettante possibilità: i risultati dovranno essere la benzina per mettere insieme una squadra competitiva e temibile. Si parte dal primo luglio con il mercato, otto giorni dopo con il ritiro pre-campionato. Una Roma diversa, ma ugualmente pronta, dovrà essere in grado di completare quei sospesi che – ad oggi – sono sembrati insormontabili.